Lo Spid va verso il pensionamento: ecco quale documento provvederà a prenderne il posto come identità digitale degli italiani.
Addio Spid? Presto il Sistema Pubblico di Identità Digitale, che per comodità viene indicato appunto con l’acronimo Spid, potrebbe andare in “pensione”, anche se ancora non si sa benissimo quando e in che modo.
Sulle sorti future dello Spid infatti ancora non c’è completa chiarezza. Appare evidente però la volontà di puntare su altre alternative per l’identità digitale degli italiani. Da tempo è partito il conto alla rovescia per “spegnere” gradualmente lo Spid, posseduto da oltre 33 milioni di italiani.
Con lo Spid, come noto, è possibile accedere ai servizi online della Pubblica Amministrazione per fare pagamenti, effettuare iscrizioni, ottenere bonus e via dicendo. Più che eloquenti però sul suo futuro “pensionamento” le parole pronunciate già a dicembre 2022 dal sottosegretario alla presidenza del Consiglio con delega all’Innovazione tecnologica, Alessio Butti, sulla necessità di «spegnere gradualmente Spid». Ma cosa prenderà il suo posto?
Spid verso l’addio: ecco quale documento prenderà il suo posto
A fine febbraio dal Consiglio dei Ministri è arrivato il via libera all’It Wallet, lo strumento che appare destinato a rincalzare lo Spid. Ma cos’è l’It Wallet? Si tratta di un portafoglio digitale che a cominciare dalla prossima estate verrà progressivamente reso disponibile.
In pratica documenti come carta d’identità, carta della disabilità, patente, passaporto, tessera sanitaria e tessera elettorale verranno resi digitali per tutti i cittadini maggiorenni sull’app Io. Nelle intenzioni la rivoluzione del nuovo portafoglio digitale servirà a tagliare l’uso della carta e a rendere più spedite le operazioni burocratiche. Da più di un anno e mezzo il Dipartimento per la trasformazione digitale è al lavoro per completare questa opera di digitalizzazione.
Come annunciato sempre dal sottosegretario Butti al Corriere della Sera, l’obiettivo del governo circa l’identità digitale è quello di «averne solamente una, nazionale e gestita dallo Stato (proprio come quella che gli italiani portano nel loro portafogli dal 1931)». Appare dunque evidente la volontà di puntare sulla carta di identità elettronica (Cie) come unica identità digitale. Dal 2026 per accedere all’It Wallet pubblico servirà proprio la Cie.
Quanto allo Spid, non sarà totalmente rimpiazzato dalla carta di identità elettronica. Ma di certo si profila un ruolo di secondo piano per questo sistema che dovrebbe rimanere per accedere all’It Wallet privato, quello dove per esempio potremo avere la tessera per l’abbonamento ai trasporti pubblici, l’abbonamento per teatri e altre carte non indispensabili per la burocrazia della PA.