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Il certificato di malattia ti mette nei guai se non controlli questi elementi

Il certificato di malattia va controllato attentamente perché piccole disattenzioni possono portare a problematiche severe.

Si tratta di un documento fondamentale che viene utilizzato per attestare una precisa condizione. E, quindi, è importante valutare parte del certificato di malattia per capire se ci sono errori e omissioni che possono avere un peso ingente dopo.

Certificato di malattia: attenzione a questi dettagli (reedgourmet.it)

Il documento ha validità medico-legale: non è semplicemente un foglio che attesta che il lavoratore è in malattia, ma serve ai fini dei controlli. E viene rilasciato dal medico per il lavoratore dipendente che si trovi in condizioni fisiche tali da non poter adempiere ai suoi obblighi lavorativi.

Certificato di malattia: attenzione a questi dettagli

Oggi il certificato viene generato telematicamente dal medico e inviato direttamente all’INPS. In questo si trovano la prognosi, i dettagli e anche l’indirizzo dove il soggetto è reperibile. Ci sono anche delle condizioni particolari in cui è possibile retrodatarlo, questo ad esempio può avvenire se il soggetto è stato precedentemente ricoverato. Oppure se la persona si è ammalata mentre era all’estero. In questi casi non era possibile andare subito dal medico, ma c’è una condizione che attesta comunque, mediante altra certificazione, lo stato in quel preciso momento.

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Problemi comuni con
il certificato di malattia (reedgourmet.it)

Si tratta di un sistema che legittima l’assenza del dipendente per motivi di salute e negli anni il documento si è semplificato, come anche la procedura. Il certificato di malattia serve come giustificazione e deve essere compilato in ogni sua parte altrimenti si rischiano problemi. Bisogna quindi che vi siano sempre: diagnosi, prognosi, numero protocollo PUC, indirizzo reperibilità, firma del medico. Un dato importante è quello delle date perché se ci sono delle omissioni o variazioni, anche per errore, ciò che di fatto succede è che i giorni non riportati sono “scoperti”.

Il lavoratore, quindi, è tenuto ad informare correttamente il suo titolare e anche il medico e poi verificare che tutto sia corretto. Una svista sulle date può capitare: il documento è telematico, certo, ma sempre compilato da un medico e non è improbabile che qualcuno possa confondersi. Onde evitare giorni “bucati” è meglio optare per un duplice check al fine di essere certi che tutto sia idoneo come richiesto dalla normativa in materia.

Bisogna anche ricordare che il certificato va inviato entro 2 giorni dalla data del rilascio e che, laddove non vi sia possibilità di farlo per via telematica per varie ed eventuali, è il lavoratore ad avere l’onere di consegnare lo stesso. In modalità cartacea o con raccomandata entro i due giorni successivi.

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