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Direttiva Case Green, i proprietari di questi immobili non avranno problemi: sono esclusi dagli obblighi europei

Non tutto è perduto. Se il tuo immobile ha determinate caratteristiche non dovrai sottostare alle direttive europee sulle case Green. 

L’Europa ci vuole Green, sempre più green ed ecosostenibili. Ma la rivoluzione Green comporterà dei costi non indifferenti. Se, però, il tuo immobile ha certe caratteristiche allora sei salvo: non dovrai fare nessun lavoro. Vediamo tutto nei dettagli.

Via libera alla direttiva europea sulle case Green – Reedgourmet.it

Cambiare per lasciare un Pianeta migliore alle future generazioni è sicuramente giusto. Tuttavia il cambiamento, per essere sostenibile, deve anche tener conto della situazione di partenza di ciascun paese. Secondo quanto stabilito dalle direttive europee, tutti gli immobili di tutti gli Stati membri, dovranno raggiungere la classe energetica E entro il 2030 e la classe energetica D entro il 2033.

L’obiettivo è quello di arrivare a produrre zero emissioni entro l’anno 2050. Obiettivo nobile, non c’è dubbio, ma potrebbe rivelarsi un vero dramma per l’Italia visto che, a differenza di altri Stati più moderni, da noi gran parte degli edifici sono stati costruiti negli anni ’60 e sono di classe energetica G.

Secondo le stime, ogni famiglia potrebbe arrivare a spendere circa 50.000 euro. Molti di più nel caso si appartamenti di grandi dimensioni o villette indipendenti. Tuttavia non tutti saranno obbligati a fare i lavori stabiliti dall’Unione europea: alcuni sono esenti dall’obbligo.

Case Green: ecco chi si salva

La rivoluzione Green è già in atto e le scadenze stabilite dall’Europa sono rigide e non ammettono ritardi sulla tabella di marcia. Sarà una vera stangata per milioni di famiglie costrette a spendere cifre esorbitanti. Tuttavia qualcuno riuscirà a salvarsi. Vediamo chi.

Questi immobili sono esenti dagli obblighi imposti all’Unione europea – Reedgourmet.it

Il testo della direttiva case Green dice chiaramente che nessun lavoro di ristrutturazione o di efficientamento energetico dovrà essere fatto sugli edifici di valore storico e architettonico. Essi fanno parte del patrimonio culturale di un Paese e, dunque, possono essere lasciati così come sono, senza effettuare nessun tipo di lavoro per migliorare la classe energetica.

Esclusi dalla direttiva case Green anche tutti quegli edifici che sono adibiti a luoghi di culto e in cui si svolgono funzioni religiose. Si salvano anche i proprietari di immobili indipendenti la cui superficie calpestabile non supera i 50 metri quadrati.

Esenti dall’obbligo di efficientamento energetico anche gli edifici residenziali che vengono utilizzati per meno di 4 mesi all’anno e il cui consumo energetico è inferiore al 25% del consumo che risulterebbe dal loro utilizzo durante l’intero anno. Infine si salvano anche i fabbricati temporanei creati per essere utilizzati per meno di due anni, le officine, i depositi e gli edifici di servizio e gli edifici agricoli non residenziali.

Se possiedi uno o più di questo tipo di edifici, allora non sei tenuto ad effettuare nessun tipo di lavoro di ristrutturazione finalizzato al miglioramento della classe energetica. Diversamente dovrai sottostare alla direttiva case Green recentemente approvata.

Samanta Airoldi

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