Ai contribuenti potrebbero arrivare diverse comunicazioni da parte dell’Agenzia delle Entrate, ma alcune sono truffe: come riconoscerle.
Da tempo si parla di quanto l’Agenzia delle Entrate in questo periodo stia attuando numerosi controlli sulla veridicità delle dichiarazioni dei contribuenti. Il Piano Integrato di Azioni ed Attività dell’Agenzia delle Entrate per il triennio 2024-2026, infatti, rappresenta una svolta nel rapporto tra l’agenzia e gli utenti, con l’obiettivo di creare un canale diretto e più efficiente per la gestione delle pratiche, specialmente in caso di situazioni debitorie.
A tal proposito è previsto che lo Stato invii avvisi preventivi tramite lettere informative, al fine di favorire una maggiore consapevolezza e trasparenza riguardo agli adempimenti fiscali e alle possibili conseguenze in caso di irregolarità. Sebbene sia noto che l’AdE stia mandando numerosi comunicazioni a tappeto, vi è chi su questa situazione ci sta letteralmente lucrando.
Molte di queste lettere, seppur sembrano veritiere, non sono altro che truffe volte a sottrarre denaro alle ignare vittime. Da qui nasce l’importanza di saperle riconoscere, tanto che l’Agenzia delle Entrate, in data 27 marzo, ha pubblicato sul proprio portale una comunicazione al riguardo.
Minacce di azioni legali, multe salate, accertamenti sulle dichiarazioni dei redditi e pene che prevedono addirittura il carcere: questi sono solo alcuni degli spunti che è possibile trovare in una di queste comunicazioni truffa. Il tutto condito con tanto di loghi e firma istituzionali, per rendere la mail più verosimile.
La verità è che questa pratica rientra nel campo delle truffe e dell’ingegneria sociale, in cui i truffatori cercano di convincere le vittime a fornire informazioni personali o sensibili, o addirittura a effettuare pagamenti. Tutto questo, facendo leva sulla credibilità di istituzioni autorevoli come l’Agenzia delle Entrate o altri enti governativi.
La comunicazione si presenta come un ‘Accertamento Fiscale’, ‘Consultazione’, o ‘Accertamento tributario’. “A vostra attenzione, su richiesta della signora Francesca Nanni, Procuratore generale di Milano e specialista di Fiscalità, l’Agenzia delle Entrate e la Guardia di Finanza hanno intrapreso negli ultimi 10 anni un’ampia verifica fiscale sui contribuenti in territorio italiano al fine di contrastare efficacemente ogni forma di imposta sulle frodi”. Così inizia la mail finta, con tanto di logo dell’Agenzia delle Entrate e del MEF.
Per riconoscere questo tipo di raggiri, in primo luogo è bene sapere che queste mail provengono sempre da indirizzi non istituzionali (come per esempio gmail.com). In seconda battuta, spesso sono presenti errori grammaticali, di punteggiatura e omissioni. Questo, oltre al senso di urgenza di compiere un’azione, con conseguenti minacce.
Come si legge sul portale ufficiale dell’AdE: “L’Agenzia delle Entrate disconosce questa tipologia di comunicazioni, rispetto alle quali si dichiara totalmente estranea. In caso di dubbi sulla veridicità di una comunicazione ricevuta dall’Agenzia, è sempre preferibile verificare preliminarmente consultando la pagina ‘Focus sul phishing’, rivolgersi ai contatti reperibili sul portale istituzionale www.agenziaentrate.gov.it o direttamente all’Ufficio territorialmente competente”.
Scopri i benefici nutrizionali delle castagne giapponesi e segui una semplice ricetta per prepararle in…
Josep Maria Esquirol, nel suo libro "La scuola dell'anima", affronta la crisi dell'educazione moderna, proponendo…
Scopri come preparare uno sformato di broccoli e cavolfiori, un piatto sano e gustoso che…
Scopri come preparare un delizioso rotolo al cioccolato e noci, una dolcezza leggera e ricca…
La preside del liceo Salvemini di Bari denuncia comportamenti inappropriati degli studenti, sottolineando l'importanza del…
Una faida familiare tra l'imprenditore oleario Cesare Buonamici e la sorella, la giornalista Cesara, culmina…