Forse non lo sai ma ci sono alcuni cibi, anche della tradizione, che in Italia sono vietati. Si rischiamo multe davvero molto salate.
Multe fino a 50.000 euro se si consumano, vendono, importano o producono determinati alimenti. In Italia, infatti, alcuni cibi sono stati vietati. Vediamo quali sono.
Sembra incredibile, eppure si può ricevere una sanzione fino a 50.000 euro se si viene trovati in possesso di determinati cibi. Il nostro Paese, da qualche tempo, ha messo al bando alcuni alimenti e, dunque, non puoi neanche acquistarli all’estero e poi importarli.
Non solo non puoi acquistare questi cibi o venderli ad altre persone ma, secondo la legge italiana, non puoi neanche produrli in casa tua e consumarli. La cosa più incredibile è che alcuni degli alimenti vietati per legge, fanno parte della tradizione culinaria del nostro Paese.
Ecco i cibi vietati per legge in Italia
Forse non lo sai ma rischi davvero grosso se vieni sorpreso a produrre, vendere o anche solo consumare determinati alimenti. In Italia ci sono dei cibi espressamente vietati per legge. Alcuni, però, fanno parte della nostra tradizione. Vediamo quali sono gli alimenti nella “lista nera”.
Ognuno, in fatto di alimentazione, ha le proprie idee e tutte devono essere rispettate. C’è chi è onnivoro, chi vegetariano, chi vegano, chi non mangia determinati tipi di carne. Fin qui non c’entra la legge ma si tratta di scelte di vita personali. Ben altra cosa sono i cibi vietati: in questo caso parliamo di alimenti che, per legge, nessun cittadino può consumare.
Uno degli alimenti vietati è il pesce palla. A dire il vero in Italia non è mai andato forte mentre in Giappone è considerato una vera prelibatezza. Il nostro Paese ha vietato il consumo di questo cibo a causa della presenza di tetradotossina, una tossina pericolosissima per la salute che può paralizzare e uccidere nel giro di pochi minuti. L’unico ristorante italiano a cui è stato permesso di somministrare il pesce palla è un ristorante giapponese che si trova a Milano, Shiro Porporoya.
Assolutamente vietato produrre, vendere e consumare il Casu Marzu, un formaggio tipico sardo a base di latte di capra e larve. Il famoso “formaggio con i vermi” è stato messo al bando in quanto ritenuto pericoloso per la nostra salute.
Un altro piatto della tradizione ormai illegale è il famoso sanguinaccio, dolce tipico campano a base di cioccolato e sangue di maiale. Anche in questo caso l’eventuale carenza di norme igienico sanitarie potrebbe causare gravi danni alla salute delle persone.
Niente datteri marini a cena! Questi molluschi simili alle cozze sono vietati ma non per ragioni di salute. Semplicemente per raccoglierli si danneggiano i litorali marini e si mette a rischio la biodiversità.
Assolutamente vietati gli uccellini da cacciagione come le allodole, i tordi, i fringuelli e i beccafichi. Sono ritenute specie da tutelare.
Infine, da qualche anno, in Italia è vietato produrre il fois gras cioè il fegato d’oca. Questo alimento è stato vietato non perché nocivo ma per il metodo di produzione che comporta l’alimentazione forzata delle oche. Per il momento è vietata solo la produzione ma non l’importazione né il commercio.