Si tratta di una delle malattie più diffuse al mondo. Ecco cosa può significare quando il sintomo dell’indigestione si ripresenta spesso
Nel nostro Paese ci sono oltre 43.000 nuovi casi all’anno, prevalentemente in uomini adulti dell’età compresa tra i 60 ed i 75 anni. Per merito dei progressi effettuati negli ultimi vent’anni circa in ambito bio-medico, ed in particolare nelle procedure di monitoraggio e prevenzione, l’incidenza risulta essere attualmente in diminuzione, nonostante risulti ancora la terza forma di neoplasia grazie più diffusa nel mondo occidentale.
Si tratta delle neoplasie, o tumori al colon e al retto. E purtroppo, i sintomi vengono ancora spesso minimizzati e trascurati. Sentore di stanchezza, diminuzione dell’appetito e conseguente perdita di peso, indigestioni costanti, stitichezza e diarrea: sono sovente considerati da chi ne soffre conseguenze naturali e non allarmanti di stili di vita frenetici, di periodi di accumulo di stress e magari anche di abbondanti dosi di ansia causata dall’attività lavorativa o da una situazione famigliare temporaneamente turbolenta.
Ma occorre attenzione: perché potrebbero essere i primi campanelli di allarme di problemi intestinali anche particolarmente gravi, come la crescita improvvisa ed incontrollata di cellule epiteliali della mucosa di rivestimento della parte interna dell’intestino. Queste neoplasie, secondo le stime della IARC – Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro, rappresentano il 10% dei tumori diagnosticati in tutto il mondo.
Pur essendo generalmente in diminuzione grazie ad una più capillare ed attenta attività di monitoraggio, va sottolineato che il tumore al colon-retto risulta in aumento tra uomini e donne al di sotto dei 50 anni di età. Ed uno dei motivi principali è proprio la rarità di attività di screening e prevenzione per platee di popolazione ritenute a minor rischio di incidenza e di insorgenza.
Cosa fare dunque in caso di insorgenza dei sintomi? E, prima ancora, come prevenire la possibilità che emergano? Ebbene, partiamo da un dato: in Italia è attivo un programma di Screening Nazionale per la diagnosi precoce del tumore colon-retto completamente gratuito, gestito da ciascuna Regione della penisola, con cadenza biennale.
In larga parte, il tumore del colon-retto deriva da polipi formatisi da cellule della mucosa che si trasformano da forme precancerose benigne a maligne. Uno dei fattori ritenuti tra i più importanti come causa della trasformazione è l’alimentazione: grassi animali e proteine, infatti, sembrano favorire la trasformazione maligna, mentre grassi vegetali ed insaturi sembrano ostacolarla.
Inoltre, casi di insorgenza sofferta da parenti stretti possono indicare una situazione a rischio. Il primo passo, quindi, è quello di raccogliere tutte le informazioni del proprio storico clinico personale e famigliare ed analizzarlo insieme al proprio medico di base, con frequenza e regolarità.
In caso insorgano segnali d’allarme, il nostro medico saprà quindi suggerirci le analisi necessarie da effettuare per prevenire l’insorgenza o per accorgersene precocemente e poter, quindi, seguire i trattamenti più opportuni per debellare la neoplasia.
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