Niente contanti dal Bancomat, la decisione presa dalle banche sta creando numerosi disagi: ecco cosa sta succedendo.
È stato il Consiglio Nazionale dell’Economia e del Lavoro a diffondere i dati ufficiali: in cinque anni, ovvero dal 2018 al 2023, le filiali bancarie operative sul territorio italiano sono diminuite da 25.409 a 20.161, con una riduzione pari al 20,7%. E un dato ancora più preoccupante è la quantità di Comuni che ad oggi sono rimasti sprovvisti di presidi bancari: in totale ammontano a ben 717.
La dismissione di 5.248 filiali ha fatto emergere due problemi giunti recentemente anche all’attenzione del Parlamento, attraverso mozioni avanzate senza distinzione di appartenenza politica che hanno descritto la situazione come una vera e propria emergenza nazionale: se da un lato, infatti, i cittadini si ritrovano a dover fare i conti con una carenza di servizi, dall’altro ci si mette anche l’aumento della disoccupazione.
I tagli operati dalle banche durante il quinquennio, infatti, ammontano a 16.727 dipendenti, corrispondenti ad una perdita del personale pari al 6% del totale. Ed il sindacato bancario Uilca – UIL Credito Esattorie e Assicurazioni ha lanciato l’allarme: “Questo fenomeno sta creando conseguenze negative sui territori in termini economici, di legalità e sociali”, ha dichiarato all’Adnkronos Fulvio Furlan, segretario generale dell’associazione.
Stando alle analisi effettuate, le strategie di chiusura degli sportelli hanno interessato lo Stivale da Nord a Sud in modo piuttosto uniforme rispetto alla media nazionale: è il Centro Italia a registrare il calo più significativo, che sfonda il tetto del meno 22%, seguito dal Nord Ovest con il meno 21,9%, mentre le grande isole di Sicilia e di Sardegna hanno registrato il calo minore pari al meno 17,5%.
Dal punto di vista occupazionale, il dato peggiore è quello delle grandi isole, pari al 15,1% di personale licenziato, mentre il Nord Est riporta il minor numero di tagli assestandosi su una media pari al 3,7% in meno rispetto al 2018. Non è un caso dunque, se l’osservatorio nazionale di analisi del fenomeno è stato battezzato ODB, ovvero Osservatorio sulla Desertificazione Bancaria.
Le tre banche che risultano aver fatto maggiori chiusure e tagli sono Intesa Sanpaolo, Bper Banca e Banco Bpm, seguite da Unicredit e da Volksbank. E mentre la popolazione più giovane tenta di sopperire alla carenza di filiali fisiche sul territorio attraverso Internet e l’home banking, la popolazione anziana fatica a restare al passo, lamentando anche l’impossibilità di prelevare contanti, di versarli e di effettuare operazioni minori con il supporto di bancari specializzati. Un disagio sempre più insostenibile.
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