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Assegno di mantenimento: devi restituire intere annualità dopo questa tremenda sentenza della Cassazione

La Cassazione fornisce una chiara interpretazione della legge in materia di assegno di mantenimento. Cambia davvero tutto

La Corte di Cassazione ha recentemente emesso un’ordinanza, delineando chiaramente il diritto dei padri che hanno versato l’assegno di mantenimento alle ex mogli. In questo caso, dunque, scatta la restituzione. Entriamo nel dettaglio di questa sentenza della Suprema Corte destinata a cambiare tutto.

Restituzione assegno di mantenimento: la sentenza della Cassazione
Restituzione assegno di mantenimento: la sentenza della Cassazione – (reedgourmet.it)

Questa decisione della Corte di Cassazione fornisce una chiara interpretazione della legge in materia di assegno di mantenimento e riconosce il diritto dei genitori a chiedere la restituzione delle somme versate indebitamente, quando le circostanze lo giustificano. Ripercorriamo la decisione degli Ermellini.

Assegno di mantenimento, la sentenza della Cassazione

La Suprema Corte interviene sul diritto dei padri che hanno versato l’assegno di mantenimento alle ex mogli, anche dopo che i figli hanno raggiunto l’autosufficienza economica. Secondo la Corte, essi hanno diritto alla restituzione delle somme indebitamente pagate.

Assegno di mantenimento: la sentenza della Cassazione cambia tutto
Assegno di mantenimento: la sentenza della Cassazione cambia tutto – (reedgourmet.it)

La vicenda in questione riguarda un uomo che, dopo il divorzio, doveva versare un assegno di mantenimento all’ex moglie per le figlie. Tuttavia, nel corso degli anni, entrambe le figlie si sono laureate, hanno trovato lavoro e si sono sposate, diventando economicamente indipendenti. Nonostante ciò, l’uomo ha continuato a pagare l’assegno di mantenimento, finché non ha deciso di chiedere la restituzione delle somme versate indebitamente.

Il Tribunale di primo grado ha respinto la richiesta di restituzione, ma ha condannato l’ex moglie al risarcimento del danno patrimoniale. Tuttavia, la Corte territoriale ha respinto la richiesta di restituzione, sostenendo che il danno era stato causato dall’inerzia del padre nel richiedere la modifica delle condizioni di divorzio.

Il padre ha quindi presentato ricorso in Cassazione, basandosi su quattro motivi. La Corte Suprema ha accolto il primo motivo, ritenendo che il pagamento dell’assegno di mantenimento era diventato indebito dal momento in cui le figlie erano diventate economicamente indipendenti. Inoltre ha stabilito che il padre aveva diritto alla restituzione delle somme versate indebitamente, anche se aveva tardato nel richiedere la modifica delle condizioni di divorzio.

La Corte ha chiarito che, in presenza di eventi successivi che eliminano la causa originaria dell’obbligo di pagamento, è ammissibile la restituzione delle somme indebitamente versate. Questo principio non si applica se gli importi sono stati impiegati per scopi alimentari o se la revoca giudiziale dell’assegno di mantenimento non è avvenuta. La Corte di Cassazione ha accolto il ricorso del padre, cassando la sentenza e rinviando il caso alla Corte territoriale per ulteriori valutazioni. Inclusa la questione delle spese legali.

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