Dagli ultimi dati Istat emerge una fotografia davvero allarmante del nostro Paese: il potere d’acquisto continua a crollare.
Potere d’acquisto sempre piĆ¹ basso. Nonostante tutti gli aiuti messi in campo dal Governo di Giorgia Meloni (come il bonus mamma e altre misure volte a facilitare il periodo di forte crisi che il nostro Paese sta attraversando ormai da diversi mesi) le famiglie italiane fanno sempre piĆ¹ fatica ad arrivare a fine mese. Ma cos’ĆØ esattamente il potere d’acquisto?
Il potere d’acquisto ĆØ ciĆ² che possiamo acquistare con una determinata quantitĆ di denaro. Questo fattore ĆØ essenziale per stabilire il livello di benessere economico di un Paese. Il potere d’acquisto dipende da due variabili: il reddito e i prezzi dei beni. Di conseguenza non sempre ad un maggiore reddito corrisponde un maggiore potere d’acquisto in quanto se i prezzi dei beni aumentano in misura sproporzionata al reddito, il potere d’acquisto si abbasserĆ .
Per fare un esempio: se X guadagna 1000 euro al mese puĆ² comprare il prodotto Y che costa 100 euro. Mettiamo il caso che X riceva un aumento e il suo stipendio salga a 1500 euro al mese. Se il prodotto Y continuerĆ a costare 100 euro allora il potere d’acquisto di X sarĆ aumentato, ma se il prodotto Y arriverĆ a costare 200 euro allora il potere d’acquisto di X sarĆ diminuito.
Ed ĆØ esattamente questa la situazione che si sta registrando in Italia. Secondo l’ultimo report Istat il reddito medio delle famiglie ĆØ aumentato del 4,7%, ma il potere d’acquisto ĆØ calato dello 0,5%. Non solo: si sta verificando un aumento della spesa per i consumi ma un netto calo della propensione al risparmio. Pur avendo un reddito piĆ¹ alto, gli italiani non riescono piĆ¹ a mettere nulla da parte.
Allarme Istat: gli italiani sono sempre piĆ¹ poveri
Crolla ancora il potere d’acquisto delle famiglie italiane nonostante il reddito medio sia aumentato. I dati provenienti dall’Istat sono un campanello d’allarme a cui non si puĆ² restare indifferenti e parlano chiaro: gli stipendi sono aumentati nell’ultimo anno ma in misura insufficiente rispetto agli aumenti dei prezzi causati dall’inflazione. Infatti, nonostante il reddito sia aumentato in media del 4,7%, il potere d’acquisto delle famiglie continua a scendere.
Ogni famiglia spende sempre di piĆ¹ per l’acquisto dei beni essenziali e non riesce a mettere da parte nulla per far fronte ad eventuali imprevisti. Per rimediare a questa situazione preoccupante, gli stipendi dovrebbero aumentare piĆ¹ di quanto aumenta l’inflazione. Pertanto se l’inflazione ĆØ aumentata del 5,9%, gli stipendi sarebbero dovuti aumentare piĆ¹ del 5,9%. Invece l’incremento registrato si ĆØ fermato al 4,7%.
Il crollo del potere d’acquisto puĆ² portare a conseguenze devastanti non solo per i singoli, ma anche per l’intera economia. Se le famiglie non potranno piĆ¹ spendere, i consumi diminuiranno e alcuni servizi e attivitĆ , inevitabilmente, ne risentiranno. Certo, non potremo fare a meno del cibo ma potremo fare a meno di fare le vacanze, di andare in palestra e al ristorante, dall’estetista, di acquistare abiti e scarpe nuove. Se questo continuerĆ a essere lo scenario, intere attivitĆ commerciali potrebbero abbassare la saracinesca per sempre nei prossimi anni.