Ce ne sono alcuni che restano commestibili: ecco che cosa devi sapere prima di gettare via gli alimenti con la muffa.
Può capitare di ritrovarsi dopo qualche giorno con degli alimenti in casa che non possiedono più le caratteristiche organolettiche che avevano in principio quando li abbiamo acquistati al supermercato. Questo accade soprattutto quando li dimentichiamo all’interno della credenza o del frigorifero per molto tempo oppure li conserviamo nella maniera scorretta.
Tuttavia, spesso l’apparenza inganna e non dobbiamo lasciarci confondere dalla muffa che appare in superficie. Non è detto, infatti, che non siano ancora buoni. Ecco perché è importante sapere quando gli alimenti con la muffa sono davvero da gettare via e quando invece no.
Quando gettare via gli alimenti con la muffa
La presenza di muffa negli alimenti è il nemico numero uno di coloro che hanno del cibo in casa e, spesso, non sanno come conservarlo al meglio. Quando questa si forma nella parte superficiale dell’alimento – oppure al suo interno – vuol dire infatti che ci sono delle condizioni ambientali sfavorevoli. Pensiamo ad un’eccessiva umidità, ad una scarsa ventilazione o semplicemente al raggiungimento della data di scadenza. Tuttavia, esistono alcuni alimenti che, nonostante la creazione di muffa, potrebbero non essere del tutto scartati.
Si tratta in special modo di alimenti meno umidi o con una maggiore densità. Questi possono essere consumati dopo aver eliminato la parte ammuffita, se questa non è presente in misura maggiore. Ma quali sono nello specifico? Stiamo parlando soprattutto della marmellata, dei formaggi a pasta dura e delle confetture. Ma potrebbero essere consumati – previa eliminazione della muffa – anche alimenti come prosciutto, verdura non acquosa e frutta.
Per questi alimenti potrebbe infatti bastare tagliare via la parte ammuffita, separandola quindi in maniera consistente per poter aver un margine di sicurezza ampio ed eliminare tutte le spore prodotte dalla muffa. Inoltre, non bisogna affatto dimenticare di disinfettare tutta l’area in cui gli alimenti in questione sono stati conservati. Dunque è bene pulire eventuali contenitori, buste e anche cassetti o scompartimenti del frigorifero.
Lo stesso discorso non può essere invece fatto per un’altra tipologia di alimenti, ovvero quelli meno densi e più umidi. Stiamo parlando ovviamente degli yogurt, dei formaggi freschi e della ricotta. Ma rientrano in questa categoria anche le mozzarelle, il burro, la pasta e il pane, oppure la pizza, il pesce e la carne. In questo caso eliminare la parte con la muffa potrebbe non bastare ed è meglio gettare via l’intero alimento, in modo da non incorrere in intossicazioni anche piuttosto serie.