Potevo permettermi solo yogurt così la 51enne ha rivelato dettagli intimi della sua vita, descrivendo le sfide che ha affrontato, in particolare la lotta contro l’anoressia nervosa e le difficoltà economiche dovute alla sua situazione familiare.
La sua storia è un viaggio attraverso il dolore, la resilienza e, per alcuni versi, un invito a riflettere sulle sfide invisibili che molte persone affrontano. Arianna inizia il racconto della sua battaglia personale con l’anoressia nervosa, un problema che vive ormai da più di trent’anni. La sua storia non è solo una questione di estetica, ma coinvolge sentimenti profondi di insicurezza e vulnerabilità.
Ricorda momenti della sua giovinezza, descrivendo come la sua figura fosse giudicata dai compagni di scuola. Le critiche affilate si sono trasformate in una lotta interiore con il suo corpo. L’ex miss racconta di come, nonostante fosse sempre stata magra, una volta arrivate le trasformazioni del corpo dovute alla crescita, iniziò a sentirsi inadeguata. Le prese in giro, i disegni caricaturali dei compagni, tutto questo ha contribuito a creare un’immagine distorta di sé stessa.
Arianna ha raccontato di come prima di diventare Miss Italia, abbia cercato in tutti i modi di perdere peso, finendo per ridursi a mangiare pochissimo: “Vivevo mangiando una carota o un pezzetto di finocchio”, confessa. La percezione di non essere mai davvero magra l’ha accompagnata fino ai 39 chili, un peso estremamente basso che rende chiara la gravità della sua condizione. La serie di difficoltà fisiche che ha affrontato – assenza di mestruazioni per due anni e la perdita di capelli – rappresentano solo alcune delle conseguenze della malattia. Arianna sottolinea che la sua anoressia era un modo per cercare libertà e controllo in un mondo che, per lei, sembrava inaccessibile.
La lotta economica e la vita da madre
Arianna David non si limita a parlare della sua battaglia contro l’anoressia, ma rivela anche le difficoltà economiche che ha vissuto nella sua vita da madre. Crescendo i figli, Tommaso e Gregorio, avuti dall’ex compagno Marco Bocciolini, ha dovuto affrontare momenti economici estremamente tesi. “Potevo permettermi solo uno yogurt”, ricorda, e mentre il dolore di quella frase è palpabile, è importante notare quanto la pressione di dover provvedere per i propri figli possa pesare su una madre. L’assenza di stabilità economica l’ha portata a sacrificare tutto per i suoi ragazzi, anche la sua alimentazione.
Arianna racconta di un periodo particolarmente difficile in cui, pur di garantire ai figli un pasto, si è privato di nutrienti vitali. Durante il trasloco e le difficoltà con il padre dei suoi bambini, ha dovuto affrontare molte sfide da sola. “Davo da mangiare a loro”, dice con voce tremante, esprimendo il senso di dolore misto a determinazione che ha vissuto in quegli anni. Nonostante le sue lotte personali, l’attenzione rimane sempre focalizzata sui bisogni dei suoi figli.
Potevo permettermi solo uno yogurt: poi un raggio di speranza nel buio
Il racconto di Arianna assume tonalità di speranza quando parla delle interazioni significative che ha avuto con il suo nuovo marito, David Liccioli. La sua presenza ha apportato un cambiamento nella sua vita. Sebbene i ricordi dolorosi siano ancora lì, Arianna cerca di trovare un nuovo equilibrio. Con il supporto del marito e il suo desiderio di affrontare le paure, Arianna si sta impegnando in un percorso di miglioramento. Ha anche tentato la psicoterapia, anche se la strada sembra lunga e ardua.
In un momento toccante, riceve un video messaggio dai suoi figli che la incoraggiano e la supportano in questo viaggio. “Non pensavo che si sarebbero fatti vedere”, commenta, mentre le lacrime scorrono sul suo viso. Questo atto di amore e sostegno rappresenta un’ancora di salvezza per una donna che ha attraversato tempeste emozionali. Arianna continua a scrutare il futuro con l’obiettivo di migliorare la sua situazione nutrizionale e mentale. Mentre il cammino è ancora pieno di sfide, la determinazione di Arianna di risollevarsi e di prosperare brilla, dimostrando che anche nelle avversità ci può essere speranza.
