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Educazione sessuale : ecco il dato allarmante che riguarda soprattutto i più giovani

L’educazione sessuale e affettiva è diventata un tema di estrema attualità, soprattutto a seguito di episodi tragici come quello della giovane di Piacenza.

Enrico Galiano, docente e scrittore, ha recentemente condiviso alcune considerazioni preziose in merito, sottolineando la necessità di affrontare la questione in modo diretto e concreto. Scopriamo di più su questo importante argomento e sulle riflessioni scaturite da esperienze vissute.

L’educazione sessuale è necessario che diventi parte integrante del programma scolastico (www.reedgourmet.it)

Un’esperienza rivelatrice

Enrico Galiano, durante una visita in una scuola del varesotto, ha toccato con mano quanto sia cambiata la mentalità dei ragazzi negli ultimi anni. “Quindici, tredici,” commenta con un tono di tristezza, riferendosi all’età media dei suoi alunni. La curiosità di Galiano è stata spinta dalla domanda su come un ragazzo del 2020 possa attrarre una ragazza. Quando ha posto l’interrogativo alla classe, la risposta di un dodicenne è stata sorprendente e scioccante al contempo. “Facile, la devi sbattere al muro!” ha dichiarato con entusiasmo, suscitando risate e applausi tra i compagni. È importante notare che il giovane, sebbene distratto dalla voglia di apparire, ha poi scritto a Galiano per scusarsi, dimostrando una sensibilità di cui molti ragazzi dispongono. Questo episodio rappresenta un campanello d’allarme per la società, portando Galiano a riflettere sulle frasi e sull’attitudine dei giovani, rispetto a tematiche così delicate.

Così, Galiano pone un interrogativo fondamentale: come possiamo pensare di risolvere certi problemi se non riconosciamo che deve esserci un cambio di pensiero culturale, che certi comportamenti riflettono una normalità allarmante? La domanda è provocatoria e invita a riflettere sulla responsabilità collettiva di guidare i giovani verso una maggiore consapevolezza.

È ora di trasformare l’educazione sessuale

Galiano non ha dubbi: è cruciale che l’educazione sessuale diventi parte integrante dei programmi scolastici. Egli evidenzia come le attuali iniziative siano sporadiche e limitate. Attualmente, l’educazione in questo ambito è relegata a eventi occasionali, come le giornate tematiche o l’installazione di panchine rosse per sensibilizzare sull’argomento. Eppure, la realtà è che c’è un’emergenza educativa che richiede più attenzione.

Enrico Galiano ha toccato con mano quanto sia cambiata la mentalità dei ragazzi negli ultimi anni. (fonte IG @enricogaliano-www.reedgourmet.it)

L’idea di Galiano è chiara: introdurre un’ora settimanale di educazione ai sentimenti e alla sessualità, senza voti e verifiche, rendendo la materia un elemento essenziale dell’orario scolastico. Si tratterebbe di attività condotte da professionisti del settore, come psicologi e assistenti sociali, che possano fornire un supporto adeguato e competente. Secondo Galiano, non basta semplicemente discutere del tema nelle classi; è fondamentale implementare una formazione specifica per gli studenti.

Questo approccio, sebbene non privo di sfide organizzative e logistiche, potrebbe rappresentare un passo decisivo nella formazione dei giovani. È necessario, secondo Galiano, fornire non solo informazioni, ma anche strumenti pratici per affrontare una realtà sempre più complessa.

La voce dei giovani sull’educazione sessuale

I dati di un sondaggio condotto da Skuola.net e Durex supportano le preoccupazioni di Galiano. Questo studio rivela infatti che l’11,6% dei ragazzi vive la propria prima esperienza sessuale già tra gli 11 e i 13 anni, un dato allarmante e in crescita. Ai fini dell’educazione sessuale, la maggior parte dei giovani è favorevole a un inserimento di questa materia nei programmi scolastici. Tuttavia, è evidente che le fonti di informazione più comuni per loro rimangono internet e le conversazioni tra coetanei, piuttosto che un dialogo aperto e formativo con figure di riferimento come educatori o medici.

Un altro aspetto preoccupante emerso dalla ricerca è la scarsità di confronto su questi temi con i propri genitori e professionisti della salute. Solo il 9,3% dei ragazzi parla di sessualità con i genitori e una percentuale ancor più bassa si rivolge a un medico. Questa mancanza di comunicazione compromette anche la prevenzione di malattie sessualmente trasmissibili. Secondo l’Istituto Superiore di Sanità, infatti, si registra un incremento significativo di infezioni tra i giovani, con crescite annue che possono arrivare al 20-40%. Di fronte a questa realtà, la quasi totalità dei ragazzi che non utilizza il preservativo rappresenta un segnale inequivocabile del bisogno urgente di un educativo accessibile e ben strutturato.

La questione è quindi chiara ed urgente: è fondamentale che la società, le istituzioni e le scuole ascoltino il grido di aiuto lanciato dai giovani e si attivino per garantire un’istruzione adeguata e consapevole. La salute e il benessere delle nuove generazioni dipendono da scelte che oggi dovranno essere fatte.

Rosanna Mancini

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