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Ecco la proposta, storica, che rivoluziona il mondo della scuola

Nel panorama educativo italiano la questione dell’attività didattica del sabato continua a suscitare dibattito.

Mentre molte scuole optano per la chiusura, il sindaco di Benevento Clemente Mastella lancia un appello a una norma nazionale che ufficializzi la settimana corta. Scopriamo perché, e quali sono gli sviluppi legati a questa proposta.

In un elevato numero di scuole italiane, circa il 90%, non si svolge attività didattica il sabato. Quella che potrebbe sembrare una decisione uniforme è, invece, frutto di scelte dei singoli istituti. Tale decisione è presa mediante specifiche delibere approvate dal Collegio dei docenti e dal Consiglio d’Istituto. Ogni scuola ha quindi la libertà di autoregolamentarsi, seguendo le indicazioni e le necessità della propria comunità.

La chiusura delle scuole il sabato è, di fatto, una pratica consolidata che molti genitori e studenti vedono favorevolmente. Naturalmente, ci sono anche quelli che sostengono l’importanza di un’educazione continua per tutto il week-end. Nonostante queste opinioni contrastanti, è interessante notare che la tendenza sembra quella di uniformarsi verso una settimana corta. La richiesta di una norma nazionale che stabilisca in modo definitivo la questione è tuttavia rimasta inespresso fino ad oggi.

Ma perché non formalizzare ciò? Ecco che torna in scena Clemente Mastella. Il suo punto di vista ha suscitato l’interesse di molti, ritornando su un tema sollevato già quattro decenni fa.

Clemente Mastella e la proposta storica

Clemente Mastella, attuale sindaco di Benevento, ha voluto ribadire la sua posizione riguardo alla chiusura delle scuole il sabato durante la riapertura del “Giardino del Mago”. In un’affermazione che ha colpito molti, ha ricordato che più di quattro decenni fa egli stesso fu il primo a portare avanti una proposta di legge in questo senso. Il tempo non sembra aver minato la sua convinzione.

Mastella sembra fermamente convinto che la chiusura delle scuole il sabato non solo possa alleviare la pressione sulle famiglie, ma anche portare benefici al personale docente e non docente. (fonte IG @clementemastella-www.reedgourmet.it)

Esattamente 40 anni fa – ha dichiarato Mastella – fui il primo a presentare, ricevendo l’adesione di più di trecento parlamentari, tra cui il presidente Sergio Mattarella e Pierferdinando Casini, una proposta di legge per tenere le scuole chiuse al sabato“. Un sostegno politico di questa portata dimostra quanto fosse il sentimento dell’epoca, e come le istituzioni potessero raccogliere consensi su tematiche legate al benessere sociale.

La proposta non è stata del tutto abbandonata in questi anni, ma, come afferma il sindaco, “in parte si è fatto, in parte no”. Questo porta ad interrogarsi su quali siano le ragioni per cui una questione così rilevante non è stata ancora risolta. Mastella sembra fermamente convinto che la chiusura delle scuole il sabato non solo possa alleviare la pressione sulle famiglie, ma anche portare benefici al personale docente e non docente.

Vantaggi della settimana corta per famiglie e scuola

La settimana corta, o la decisione di chiudere le scuole il sabato, presenta diversi vantaggi che meritano di essere discussi più approfonditamente. Anzitutto, consente alle famiglie di godere di un giorno in più da trascorrere insieme, totalizzando così un fine settimana ben più ricco. Questo potrebbe tradursi in una maggiore qualità della vita e nella possibilità di dedicare più tempo alle attività ricreative, qualcosa che oggi, in un mondo frenetico, è diventato un lusso per molte famiglie.

Inoltre, il personale scolastico potrebbe beneficiare di un giorno di riposo in più, il che non solo migliorerebbe il loro benessere psicofisico, ma fornirebbe anche l’opportunità di ricaricare le energie. Visto il carico di lavoro considerevole che gli insegnanti affrontano, un giorno extra nella settimana può rappresentare un’opportunità fondamentale per la preparazione didattica e il recupero personale.

Non è un mistero che la stanchezza possa influire sulla qualità dell’insegnamento. Se gli insegnanti si sentono più riposati e motivati, di conseguenza, anche gli studenti potrebbero trarre vantaggio da un’educazione più stimolante e coinvolgente. Detto ciò, la questione della chiusura delle scuole il sabato pone anche interrogativi su come gestire la formazione e il curriculum. Quali attività potrebbero essere realizzate durante la settimana? Quali sarebbero i compromessi?

Le riflessioni intorno a questa proposta continuano a fiorire, e non c’è dubbio che il dibattito verrà alimentato dagli sviluppi futuri. La differenziazione tra i diversi istituti e le loro scelte individuali fungerà probabilmente da cartina tornasole per l’aumento dell’interesse pubblico verso una risposta chiara e condivisa in merito a questa questione.

Rosanna Mancini

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