Carolina Crescentini e Alex Britti si sono trovati coinvolti in un’interessante discussione con il professore Vincenzo Schettini, noto per il suo impegno nel rendere la fisica accessibile e affascinante.
Questa chiacchierata ha messo in luce non solo le esperienze scolastiche degli ospiti, ma anche le loro aspirazioni e riflessioni sulla vita e l’apprendimento. Il confronto è avvenuto durante il programma “La Fisica dell’Amore” in onda su Rai2, un’occasione per riflettere sui propri percorsi di formazione e sulle sfide affrontate.
Carolina Crescentini, attrice di successo, ha parlato apertamente della sua esperienza scolastica, rivelando che ha avuto difficoltà a trovare un percorso formativo che sposasse le sue inclinazioni. La 44enne ha esordito con parole di stima nei confronti di Schettini, esprimendo il desiderio che un insegnante come lui l’avesse guidata durante gli studi.
Raccontando del suo passato, Crescentini ha ammesso di aver seguito un indirizzo di studi che non rispecchiava le sue passioni, sottolineando: “Io ho sbagliato indirizzo al liceo. Sono stata sempre portata per le materie umanistiche.” La sua frustrazione nei confronti delle materie scientifiche emerge chiaramente, ma allo stesso tempo riconosce che forse certi concetti le sono stati spiegati in modo non ottimale. La sua vera passione si è manifestata solo quando ha deciso di iscriversi alla facoltà di Letterature. Qui, per dirla con le sue parole, “ho rinato” e ha trovato la gioia nello studio, nonostante i pesanti tomi di libri da affrontare.
Tra una risata e l’altra, Crescentini si è lasciata andare a una confidenza: anche nei momenti quotidiani come mentre cucina, la sua memoria la riporta ai timori legati ai calcoli matematici, dimostrando quanto l’educazione possa influenzare la vita anche in modi inaspettati. La sua famiglia, composta da professionisti nel campo della consulenza, ha mostrato inizialmente scetticismo nei confronti della sua scelta accademica, portandosi a domandare “a cosa porterà questa laurea?” Tuttavia, per l’attrice, l’importante è stata la crescita culturale e personale che l’ha accompagnata durante il suo percorso.
Alex Britti: tra arte e libertà di scelta
Il noto musicista Alex Britti ha condiviso la sua storia, che ha tratti di ribellione e ricerca di identità. Con un tono spensierato, ha raccontato a Schettini di essere stato sempre considerato un ragazzo intelligente ma poco impegnato, una lettura che lui ha affrontato con tranquillità. Ha rivelato di avere un forte interesse per le forme d’arte ma di non averle seguite rigorosamente nel contesto scolastico. Una narrazione che mette in luce come il proprio percorso possa distaccarsi da quello tradizionale e come questo possa essere un tratto distintivo.
Britti ha fatto cenno a una bocciatura in seconda media, raccontando con una certa ironia che, nonostante ciò, aveva già familiarità con autori come Pirandello. Per lui, la cultura era un’autoesplorazione e non solo un insieme di informazioni impartite a scuola. Ha continuato a studiare, recuperando così l’anno scolastico, ma la sua vita scolastica non è stata priva di conflitti. Dopo cambi di scuole e cacce da parte delle magistrali, ha trovato un suo percorso nel mondo della ragioneria, un ordine che gli ha permesso diverse esperienze formative.
Il messaggio di Britti per i giovani appare chiaro e incoraggiante: “Fate quello che vi pare, basta che è legale, e appassionatevi.” Lo testimonia il suo ricordo di quando, da bambino, si svegliava presto per dedicarsi alla musica prima di recarsi a scuola. Per Britti, la vera accademia è quella della vita, dove le passioni e le esperienze personali giocano un ruolo cruciale.
In questo scambio avvincente tra Crescentini e Britti, si intravede come i percorsi formativi possano variare e arricchirsi attraverso esperienze e prospettive uniche, esortando tutti a esplorare le proprie inclinazioni con coraggio e dedizione.