Un duo di mamme influencer, molto conosciute su Instagram, ha fatto scalpore con la loro petizione per richiedere un maggior numero di pause didattiche e la riduzione delle lunghe vacanze estive.
Attraverso una diretta Instagram, hanno esplorato insieme ad esperti e genitori le problematiche legate ai compiti a casa e al sistema educativo attuale. Scopriamo insieme i punti salienti di questa discussione.
Nei Paesi Bassi, ci sono delle pratiche scolastiche che suscitano ammirazione, ovvero le frequenti pause didattiche. Come descrive una delle mamme durante la diretta, in Olanda gli studenti godono di un sistema che prevede pause ogni sei settimane. Le vacanze non sono troppo lunghe e si alternano con periodi di studio, differente dal comune calendario scolastico. Ad esempio, le vacanze estive durano circa due mesi, ma i genitori notano che, contrariamente a quanto accade in altri paesi, i piccoli non ricevono compiti da svolgere a casa durante queste interruzioni.
Questo risultato ha sollevato l’entusiasmo di molte mamme partecipanti alla diretta. Esse hanno esclamato frasi come “Che meraviglia, anche io vorrei una cosa simile per i miei figli!” sicuri che un tale approccio possa giovare al benessere mentale e scolastico dei bambini. Alcuni esperti intervenuti, infatti, hanno confermato che il sistema olandese potrebbe essere un modello positivo da seguire in altri paesi, compresa l’Italia. Il motto sembra essere: meno compiti e più tempo per godersi la vita!
Una delle problematiche centrali sollevate dai genitori è la così detta “summer learning loss”, o perdita di apprendimento estivo, che colpisce gli studenti quando le scuole chiudono per periodi prolungati. In particolare, c’è una preoccupazione per come questa pausa possa compromettere l’apprendimento e la crescita dei bambini. “Quando la scuola riapre a settembre, ci sono sempre difficoltà, i ragazzi non si ricordano più delle lezioni”, afferma una delle influencer. Questo è dovuto, in parte, alla ripresa “lenta e a singhiozzo” delle attività scolastiche, che richiede tempo prima di tornare all’efficienza.
Si è quindi sollevata la proposta di mantenere le scuole aperte anche a giugno e luglio e di offrire corsi pomeridiani che coinvolgano il terzo settore, per evitare di lasciare i ragazzi inattivi. Nella discussione è emerso un forte appello per rivedere non solo il calendario scolastico, ma anche la didattica: “Non possiamo più avere un’educazione statica, ma occorre innovare”, affermano. Questa situazione, secondo i partecipanti, favorisce le disuguaglianze sociali, in quanto i bambini delle famiglie benestanti possono partecipare a viaggi formativi, mentre altri restano a casa inattivi.
Il gruppo di mamme ha evidenziato come il sistema educativo attuale, molto carico di impegni e stressante, possa avere conseguenze negative sul benessere psicofisico e sulla qualità dell’insegnamento. “Abbiamo il numero più alto di giorni di frequenza scolastica in Europa, ma questo non si traduce in un maggiore apprendimento. Anzi, il tutto porta a carichi di lavoro eccessivi”, commentano. Il loro desiderio è di aprire un dibattito con le autorità per rivedere le strategie educative, allontanandosi dalle scelte risalenti al diciannovesimo secolo e alla riforma agricola che inspirò l’attuale modello.
Il cambiamento auspicato non è solo un miglioramento del calendario, ma implica una visione più ampia della scuola come luogo di crescita, un contesto dove i bambini possano sviluppare talenti e competenze in un ambiente stimolante. La chiusura prolungata delle scuole mina le possibilità di una formazione completa e soddisfacente per la generazione attuale e futura. La campagna delle influencer è un chiaro segnale che c’è bisogno di innovazione, e che l’attenzione deve concentrarsi sul benessere degli studenti e sul loro apprendimento effettivo.
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