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“Vegano” non sempre è indice di “salutare”. La novità veggy che tutti aspettavano è arrivata, ma attenzione a quello che contiene!!

La crescente attenzione verso le diete vegane e le alternative ai prodotti lattiero-caseari ha portato sul mercato opzioni innovative, come il Philadelphia vegetale. La nuova variante, a base di mandorle e avena, ha sollevato diverse domande sulla sua salute e nutrienti rispetto alla classica.

Negli ultimi anni il mercato alimentare ha visto un incremento esponenziale di prodotti vegani. E sì, gli scaffali dei supermercati sono diventati veri e propri hub di alternative vegetali per soddisfare le esigenze di chi adotta uno stile di vita cruelty-free o presenta intolleranze. Tra le novità più intriganti c’è il Philadelphia vegetale, una versione che ha esordito in America e che è arrivata finalmente anche in Italia. La curiosità è alta—perché provare questa alternativa? Che sapore avrà? Queste domande spingono a scoprire il prodotto più a fondo.

Il brand Mondelēz ha creato questa variante senza derivati animali, utilizzando ingaggi davvero interessanti: mandorle e avena. E sappiamo quanto la soia sia un ingrediente frequentemente presente in molti alimenti vegani, questa particolarità rende il Philadelphia vegetale un’ottima scelta per chi vuole evitarla per vari motivi, incluso allergie o preferenze personali. L’assenza della soia è solo uno degli aspetti distintivi di questo prodotto, il quale merita una valutazione accurata.

Ingredienti nel Philly vegano: cosa c’è dentro?

Olio di cocco, farina di mandorle, farina di avena, sale e semi di carrube sono gli ingredienti della attesissima crema spalmabile versione veggy. (www.reedgourmet.it)

Quando parliamo di prodotti alimentari, sapere cosa c’è effettivamente dentro è fondamentale. Nel caso del Philadelphia vegetale, la lista degli ingredienti è abbastanza chiara e semplice. I principali componenti sono acqua, olio di cocco, farina di mandorle sgrassate , farina di avena e sale. Inoltre, è presente uno stabilizzante a base di farina di semi di carrube, che gioca un ruolo cruciale nel mantenere la texture desiderata.

Ma cosa rende particolarmente interessante questo Philadelphia? L’olio di cocco, ad esempio, è un ingrediente chiave, dato che la sua capacità di solidificarsi a basse temperature contribuisce a creare una consistenza cremosa e spalmabile, simile a quella del formaggio normale. Questa similitudine nella texture è un punto a favore e rende il prodotto potenzialmente ideale per chi cerca un’alternativa vegan, mantenendo le stesse caratteristiche spalmabili cui sono abituati.

Tuttavia, vale la pena notare che il Philadelphia vegetale, anche se realizzato con ingredienti naturali, rimane comunque un alimento processato. Dunque, è sempre essenziale tenere un occhio critico sulle quantità e sull’uso all’interno della propria dieta.

Gusto e consistenza: come si presenta al palato?

Un aspetto fondamentale da valutare è, ovviamente, il gusto. Una volta aperta la confezione di Philadelphia vegetale, non si può non notare la somiglianza con il formaggio tradizionale. Il colore è bianco, leggermente più opaco, e la consistenza è morbida e facile da spalmare. Ma cos’è accaduto al primo assaggio? Ed ecco che arriva la parte sorprendente: nonostante la familiarità visiva, il sapore si discosta notevolmente dalla variante tradizionale.

Il Philadelphia vegano ha certamente una consistenza cremosa, ma il suo sapore risulta più leggero e delicato. Qui emerge chiaramente il retrogusto delle mandorle, che, come già anticipato, segna una netta differenza rispetto alla nota decisa e lattiginosa del Philadelphia classico. Per chi è alla ricerca di un’alternativa vegana, questa variazione potrebbe rivelarsi una buona soluzione, ma per i cuochi di casa e gli amanti del latticino, ci sarà da abituarsi a questa novità relegata.

Tuttavia, come per ogni altro alimento, è importante affrontare una questione rilevante: la salute. Essere vegani non significa necessariamente avere in mano un prodotto più salutare, e il Philadelphia vegetale non fa eccezione. Infatti, contiene una certa quantità di grassi saturi, prevalentemente dall’olio di cocco, e ha un contenuto proteico piuttosto basso. È quindi saggio mangiarlo con saggezza, come parte di una dieta equilibrata, che faccia ampio uso di alimenti freschi e poco elaborati per mantenere il benessere generale.

In questo contesto, esplorare ogni nuova opzione alimentare può rivelarsi interessante e stimolante, proprio per scoprire come integrarle al meglio nel nostro regime alimentare quotidiano.

Rosanna Mancini

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