Nell’ultimo incontro al programma “La Torre di Babele” condotto da Corrado Augias su La7, lo psichiatra e sociologo Paolo Crepet ha affrontato il delicato tema dell’educazione e della qualità delle scuole italiane.
Sostenitore di una riforma profonda nel sistema educativo, Crepet ha messo in evidenza come le attuali strutture scolastiche e le figure docente siano inadeguate per formare i giovani di oggi. La sua analisi, ricca di spunti e provocazioni, tocca vari aspetti dell’educazione, dall’importanza del ruolo dei professori all’educazione sessuale e all’affettività.
Le parole di Crepet hanno un peso specifico notevole, specialmente considerando che provengono da un professionista con una lunga carriera nel campo della psicologia e sociologia. Ha iniziato la sua disamina parlando di un problema concreto: “Se do tutto ad un bambino, lui non desidera niente”, ha affermato, sottolineando la necessità di una scuola vera. Crepet ha evidenziato come l’immagine del docente sia stata progressivamente svalutata e, in effetti, denigrata. “Abbiamo costruito scuole orrende”, ha detto, con riferimento non solo all’architettura ma anche ai metodi didattici e al contesto educativo. La figura del professore, secondo Crepet, deve essere una fonte di ispirazione e di crescita per i ragazzi. Eppure, oggi i docenti vengono visti come persone poco rilevanti, perdendo così la loro autorità e influenza. Crepet invita a riflettere su cosa significhi “buona scuola”, mettendo in discussione rigorosamente l’impatto che la formazione attuale sta avendo sui giovani.
Educazione sessuale: un tema delicato
In una società in continua evoluzione, l’educazione sessuale riveste un ruolo fondamentale e, sorprendentemente, controverso. Crepet si è espresso chiaramente a favore di un’istruzione più aperta in questo ambito, sebbene non senza riserve. “Chi è il professore di educazione sessuale?”, ha chiesto, ponendo l’accento sulla necessità che le informazioni provengano da figure preparate. La sua proposta è quella di differenziare chiaramente la genitalità dall’erotismo. Secondo Crepet, non si tratta solo di insegnare nozioni tecniche, ma di educare alla bellezza e al rispetto che ruotano attorno a questi temi così intimi. L’idea di proiettare un film controverso come “Lolita” di Kubrick in un liceo rappresenta il suo approccio audace e provocatorio verso l’educazione. Non ci si può sottrarre alla realtà: l’educazione sessuale deve essere affrontata con serietà e comprensione, e non deve spaventare.
Dress code e libertà di espressione
Crepet ha toccato anche il tema del dress code a scuola, un argomento che suscita sempre dibattiti infuocati tra genitori, docenti e studenti. Secondo il suo parere, ci sono dei limiti di decenza, ad esempio, “non si può andare a lezione in bikini”. Tuttavia, ha anche evidenziato come la libertà di espressione e la freschezza tipica della gioventù debbano essere garantite. Il contrasto tra la sfrontatezza giovanile e la rigidità delle normative scolastiche è un tema attuale, dove il rischio di “castrare” la creatività e l’espressione personale è molto concreto. La sfida è quindi quella di mantenere un equilibrio tra norme di decoro e la libertà di esplorare la propria identità. Crepet insiste sulla necessità di un dialogo aperto tra adulti e giovani, incoraggiando una comunicazione migliore che possa portare a una comprensione reciproca.
Nuove iniziative per l’educazione all’affettività
Un’importante iniziativa si sta muovendo per promuovere l’educazione all’affettività all’interno delle scuole. In vista del primo anniversario della tragica morte di Giulia Cecchettin, il padre Gino ha presentato la “Fondazione Giulia”, la quale mira a inserire nei programmi scolastici un’ora dedicata a questo tema cruciale. L’obiettivo è quello di formare i giovani a relazioni più sane e rispettose. Questo progetto ha trovato il sostegno del ministro Giuseppe Valditara, il quale ha sottolineato come “l’educazione civica” dovrà permeare l’intero processo didattico e non limitarsi solamente alle ore obbligatorie. Sarà Crepet a coordinare l’iniziativa, con il supporto di esperti, tra cui magistrati esperti delle dinamiche giovanili. Si prospetta quindi un cambiamento significativo, destinato a influenzare positivamente le nuove generazioni non solo attraverso l’istruzione, ma anche creando consapevolezza e rispetto tra i giovani.